Giacomo Losi (Soncino, 10 settembre 1935 – Roma, 4 febbraio 2024) è stato un calciatore e allenatore di calcio italiano, di ruolo difensore.
Militante nella Roma per quasi tutta la sua carriera professionistica (quindici stagioni), giunse ad essere il giocatore con più presenze nel club dopo Francesco Totti e Daniele De Rossi. Per la sua lunga militanza e la generosità in campo fu soprannominato Core de Roma.
Biografia
Cresciuto in una famiglia di lavoratori antifascisti, da bambino assistette alla seconda guerra mondiale e partecipò indirettamente alla Resistenza trasportando le munizioni usate dai partigiani contro i nazifascisti.
Morì a Roma il 4 febbraio 2024, all'età di 88 anni, come annunciato dal nipote Massimo Liofredi.
Caratteristiche tecniche
Difensore destrorso, giocò come terzino e, sul finire di carriera, come libero. Marcatore agile, abile nelle respinte e in acrobazia, si fece valere anche nel gioco aereo nonostante la statura non elevata grazie al suo senso dell'anticipo.
Carriera
Giocatore
Club
Formatosi come mezz'ala nella Soncinese (dove esordì quattordicenne), fu acquistato nel 1951 dalla Cremonese per 500.000 lire, dopo aver effettuato un provino per l'Inter. A Cremona rimase due stagioni, nelle quali l'allenatore Ercole Bodini lo riconvertì al ruolo di terzino; dopo la promozione in Serie C nel 1954 fu ceduto alla Roma per otto milioni di lire.
Esordì in Serie A a Roma contro l'Inter il 20 marzo 1955, non essendo disponibile il titolare Alberto Eliani; la partita si concluse 3-0 per la Roma. A partire dalla stagione 1955-1956 divenne titolare della squadra e lo rimase fino a fine carriera, tranne una parentesi nel 1957-1958 e nel 1958-1959 quando gli venne preferito Giulio Corsini come terzino sinistro. Rientrato in formazione titolare nella primavera 1959 con il ruolo di difensore centrale, si guadagnò la fascia di capitano nella stagione 1960-1961. Giocò nella Roma fino al 1969, collezionando 386 presenze totali, di cui 299 da capitano, senza mai subire nessun provvedimento disciplinare (fu ammonito solamente nell'ultima partita disputata). Nella stagione 1968-1969, con l'arrivo di Helenio Herrera sulla panchina romanista, venne messo in disparte dopo le prime 8 giornate e, in seguito a dissidi con l'allenatore argentino, lasciò la Roma a fine stagione per disputare la sua ultima annata da calciatore nella Tevere Roma, formazione di Serie D.
Con la Roma vinse due Coppe Italia, nel 1963-1964, e nel 1968-1969, e una Coppa delle Fiere nel 1960-1961; in campionato il miglior piazzamento fu il secondo posto (nel 1954-1955). Segnò due reti in Serie A, entrambe decisive: la prima all'Olimpico, l'8 gennaio 1961 contro la Sampdoria, quando, per uno stiramento, fu costretto a giocare all'ala (3-2 il risultato finale); la seconda a Foggia, il 18 dicembre 1966, e siglò il risultato finale di 2-2.
Il 20 settembre 2012 fu tra i primi 11 giocatori a essere inserito nella hall of fame ufficiale romanista.
Nazionale
Esordì nella Nazionale maggiore il 13 marzo del 1960 nell'amichevole persa 3-1 contro la Spagna a Barcellona. Fu quindi schierato in tutte le partite della squadra azzurra fino ai Mondiali del Cile del 1962, indossando anche la fascia di capitano allo Stadio Heysel di Bruxelles, nella partita Belgio-Italia del 13 maggio 1962, nella quale esordì il diciottenne Gianni Rivera (3-1 per l'Italia il risultato finale).
Partecipò alla spedizione italiana dei Mondiali cileni del 1962, disputando la prima partita contro la Germania Occidentale (31 maggio 1962 a Santiago, 0-0) e la terza vittoriosa contro la Svizzera (7 giugno 1962, 3-0). Non fu schierato nella partita con il Cile (Battaglia di Santiago), per la quale gli fu preferito l'ex compagno di squadra Mario David. In seguito il nuovo Commissario Tecnico, Edmondo Fabbri, ritenne di non convocarlo più, chiudendo la carriera in Nazionale a ventisette anni.
Il suo bilancio complessivo fu di 11 partite nella nazionale maggiore (7 vittorie, un pareggio e 3 sconfitte), 2 partite in nazionale giovanile e altrettante in nazionale B.
Allenatore
Nel campionato di Serie D 1970-1971 rimase alla Tevere Roma in qualità di allenatore, venendo però esonerato a novembre. Nella stagione 1971-1972 subentrò all'esonerato Aroldo Collesi all'Avellino. Nella stagione 1972-1973 fu l'allenatore della Turris e l'anno seguente approdò al Lecce, con cui sfiorò la promozione in Serie B. Dopo una stagione sulla panchina della Salernitana, subentrando a Ettore Recagni, nel 1975-1976 fu ingaggiato dall'Alessandria, venendo esonerato prima dell'inizio del campionato; passò poi al Bari, con cui ottenne una promozione in Serie B nel 1976-1977 e che guidò nella prima parte del campionato di Serie B 1977-1978 (unica sua esperienza in una panchina fra i cadetti), venendo poi esonerato e sostituito dal suo vice Mario Santececca. Guidò quindi il Banco di Roma per due stagioni in Serie C2 e nella stagione 1980-1981 fu allenatore del Piacenza fino al termine del girone d'andata, quando venne sollevato dall'incarico; dopo un anno alla Casarano, allenò la Nocerina in parte del campionato 1982-1983. Allenò la Juve Stabia nella stagione 1985-1986, venendo sostituito a campionato in corso da Lido Vieri.
A Roma si occupò di una Scuola Calcio affiliata alla Roma, il NuovaValleAurelia. Allenò la ItalianAttori.
Statistiche
Presenze e reti nei club
Cronologia presenze e reti in nazionale
Palmarès
Giocatore
Club
Competizioni nazionali
- Coppa Italia: 2
- Roma: 1963-1964, 1968-1969
- IV Serie: 1
- Cremonese: 1953-1954 (girone C)
Competizioni internazionali
- Coppa delle Fiere: 1
- Roma: 1960-1961
Allenatore
- Campionato italiano Serie C: 1
- Bari: 1976-1977 (girone C)
Note
Bibliografia
- Almanacco illustrato del calcio 2007, Modena, Panini.
- Orio Bartoli, Tuttocalcio 1978-79, 1979.
- Arrigo Beltrami (a cura di), Almanacco illustrato del calcio, Modena, Edizioni Panini, 1985.
- Arrigo Beltrami (a cura di), Almanacco illustrato del calcio 1987, Modena, Edizioni Panini, 1986.
- Sandro Bocchio e Giovanni Tosco, Dizionario della Grande Roma dalle origini ai giorni nostri, Roma, Grandi Manuali Newton, 2000.
- Francesco Campanella. Derby. Il romanzo delle sfide tra Roma e Lazio. Riccardo Viola Editore, 1996.
- Alexandro Everet, Carlo Fontanelli, Unione Sportiva Cremonese - oltre un secolo di storia, Geo Edizioni, 2005.
- Cesare Lanza, Capitan Losi. Una vita per la Roma, Roma, Editrice Italiana, 1967.
Voci correlate
- Classifica di presenze in Serie A
Altri progetti
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- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Giacomo Losi
Collegamenti esterni
- Losi, Giacomo, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- (EN) Giacomo Losi, su national-football-teams.com, National Football Teams.
- (DE, EN, IT) Giacomo Losi (calciatore), su Transfermarkt, Transfermarkt GmbH & Co. KG.
- (DE, EN, IT) Giacomo Losi (allenatore), su Transfermarkt, Transfermarkt GmbH & Co. KG.
- Giacomo Losi, su smr.worldfootball.net, HEIM:SPIEL Medien GmbH.
- (EN, RU) Giacomo Losi, su eu-football.info.
- Convocazioni e presenze di Giacomo Losi in nazionale, FIGC.
- Dario Marchetti (a cura di), Giacomo Losi, su Enciclopediadelcalcio.it (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2011).




